I 3 consigli per allestimenti fieristici nella eno gastronomia

Quando si organizza la propria partecipazione ad un evento fieristico, le domande possono essere tante, i dubbi molti, ma sicuramente ciò che fa la differenza sta tutto nell’organizzazione del tempo (e in tempo!). Questo vale ancora di più, se si desidera essere presenti all’interno di un evento a tema: la progettazione stand; le varie tempistiche da dover gestire; la merce da ordinare, i collaboratori da organizzare per i ruoli da ricoprire, e tanto altro, come elementi non direttamente (o immediatamente) fisici ma profondamente significanti, come l’arredo sonoro e quello olfattivo, l’illuminazione, il design e la narrativa dell’allestimento. 

Ciò che rende interessanti, ad esempio nelle fiere dedicate al settore enogastronomico, sta proprio nella valutazione di ciò che va oltre la ricerca del semplice Gusto: puntare sulla presenza di strategie che siano realmente innovative e capaci di elevare l’esperienza del potenziale cliente a rimanere quanto più possibile nello stand e alla fine scegliere quel determinato brand e non altri. 
Nel tema della Food Experience, cercare di proporre una esperienza unica nel proprio stand non è qualcosa di così difficile, se si seguono piano piano alcuni preziosi consigli per la progettazione degli stand. 

1. Design orientato al Brand

L’obiettivo deve essere chiaro: bisogna migliorare a tutti costi quella che possiamo definire come la user experience utile al fine di fidelizzare i propri potenziali clienti che, in quel momento, sono dei semplici e curiosi visitatori mentre aspettano di essere colpiti nel loro profondo, per effettuare un vero e proprio viaggio all’interno di colori e sapori. 

E a proposito di colori e sapori, il vero segreto sta proprio qui: l’allestimento fa tutta la differenza del mondo, se si scelgono i colori adatti, quelli cioè in grado di richiamare soprattutto il proprio brand e i valori che si vogliono vogliamo trasmettere sin dalle scelte di abbinamento cromatico. Forme e design quasi mai dovrebbero essere funzionali solo a ciò che sono, ma piuttosto dovrebbero trasmettere ciò che rappresentano, la storia che raccontano. E un colore, come un mobilio da stand, un corner o una zona relax sono indizi della marca a cui vanno abbinati.
Il gusto ovviamente non può mancare e che sia un assiette de fromage o un calice di profumatissimo vino rosso fruttato anche la scelta del tovagliato può creare un matching sensoriale in grado di evocare sinestesie profonde che consentono di scoprire nuovi sapori e sentori nel modo più particolare possibile, grazie all’unione di materie prime e la complementarità di colori, consistenze e texture tattili inedite.
Un elemento portante quando si parla di design emozionale è l’illuminazione. Puntar sull’allestimento di tantissime minuscole lucine colorate che attraversano tutto lo stand, renderà quel seppur piccolo angolo il migliore rifugio per i palati più esigenti e sognatori.


2. Ottimizzazione dello spazio

Altro consiglio è relativo alla gestione dello spazio, elemento fluido che cambia tutte le regole, perché, se mal gestito, può far incorrere in seri problemi di praticità. In una fiera enogastronomica, come anche in ogni evento del food, protagonista deve essere il piacere del gusto: per cui, quello che va assaggiato non può trovarsi lontano da chi vuole provarlo, non trovate? Una strategia (non del tutto scontata)è quella di mettere in primo piano, a portata dei visitatori, tutto ciò che desiderate venga assaggiato e fatelo seguendo un vero e proprio dispiegarsi narrativo di odori e sapori: costruite la storia da assaporare e create negli angoli dei veri e propri chioschetti del gusto, dove è possibile interagire con i rappresentanti dello stand nella scoperta di sapori particolari e unici.

Invece, alle vostre spalle riponete tutto ciò che riguarda la realizzazione di determinati kit, di bevande pregiate che possono accompagnare i vostri piatti e tutti quegli oggetti che sicuramente possono rendere perfetta la riproduzione da parte dei clienti di quel piccolo momento magico che hanno avuto l’opportunità di conoscere.

3. Tecnologia e innovazione

Con lo sviluppo delle nuove tecnologie, non potrete che sentirvi ancora più propensi e ispirati nello scegliere le location più adatte per dimostrare non solo fisicamente ciò che producete e siete ansiosi di fare conoscere, ma anche fare vedere quello che fate e come lo fate, possibilmente attraverso una storia illustrata tramite immagini video, fotografie e video proiezioni. Come sfruttare tutto ciò? Beh, magari inserendo degli schermi anche un po’ più distanti dallo stand, in modo da portare i partecipanti ad un evento a desiderare di cercare lo stand per incontrare il brand.
Possibile anche sfruttare le potenzialità della Realtà Virtuale (VR) e della Realtà Aumentata (AR), creando delle postazioni capaci di rendere ancora più immersiva l’esperienza del visitatore attraverso sistemi dove è possibile raccontare della filiera di produzione nella modalità più coinvolgente possibile.

Focus sugli elementi più coinvolgenti

Farsi conoscere vuol dire soprattutto fare in modo da essere scelti e assaporati: come abbiamo anticipato quello che si offre va posto vicino agli occhi e alle mani degli ospiti, così da poter essere alla vista e alla portata di tutti.
Per questo motivo, puntare sulle delle stazioni di degustazione può essere la scelta migliore, specialmente se l’obiettivo sarà quello di garantire un’esperienza culinaria unica e con un ambiente creato ad hoc.
Una soluzione potrebbe essere quella di posizionare mini stand che fungono proprio da stazioni o point pubblicitari per permettere a chi si gode il momento di iniziare a conoscere l’azienda e scoprire chi sia già in questo mondo. Il segreto sta nel saper trasportare i potenziali interessati verso un evento unico, alla scoperta di sapori e sentori.
Ricordatevi sempre quanto possa essere predominante l’importanza di presentare i prodotti, così da venire assaggiati in modo da creare una sorta di storytelling degustativo, come se ogni piccola stazione, ogni corner, posizionato sarà un viaggio affrontato passo dopo passo, o – ancora meglio – sapore dopo sapore. 

Non dimenticate di investire nella pubblicità, attraverso la creazione di cartelloni, biglietti da visita, oggetti personalizzati, gadget e piattaforme di contenuto online e social che manderanno al brand. Bisogna conquistare i visitatori, perché il senso degli eventi enogastronomici non è solo quello di rendere bella l’esperienza del gusto, prima ancora che buona, ma anche quella di renderla unica, proprio per ciò che viene mostrato, offerto o che si vorrà fare notare di un food brand. Per rendere possibile tutto ciò, però, non bisogna dimenticare di fare grande leva sul settore logistico: l’unico da cui dipende tutta la riuscita della vostra esperienza in fiera. Considerate molto attentamente che l’ordine di determinati prodotti non può essere dimenticato e non effettuato se non per tempo, questo perché si deve fare in modo che tutto sia perfettamente pronto nel momento in cui se ne ha realmente bisogno e, soprattutto, che niente venga dimenticato. 

Preparare una lista di ciò che serve e delle quantità che mancano per completare gli ordini è un buon inizio. Ma tenete presente che molta merce verrà consumata e l’obiettivo della vendita sarà il vostro scopo principale per avere ricavi. Quindi non basatevi su piccoli ordini ristretti, ma cercate dove possibile di avere merce in abbondanza. Soprattutto partite da queste domande: cosa si aspetta il cliente? Cosa vorrà vedere? Cosa provare? E da lì realizzate anche tutto il piano di marketing al fine di promuovere, ordinare e mostrare per poi far conoscere a tutti, nuovi e potenziali clienti, i prodotti del vostro marchio. Ma se volete realizzare un evento enogastronomico per rappresentare qualcosa che il vostro ospite non potrà perdere o dimenticare assolutamente, proprio perché in grado di coinvolgerlo in un viaggio sensoriale unico, affidarvi ad un’agenzia di allestimenti fieristici sarà la scelta più adeguata.

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