Messaggi subliminali nelle pubblicità: cosa c’è di vero?

Scopri i diversi messaggi subliminali nelle pubblicità

messaggi subliminali

I messaggi subliminali esistono davvero, non sono solo fantasticherie da complottisti e hanno una base scientifica dimostrata. Sgomberiamo subito il campo da possibili equivoci per chiarire che l’utilizzo di tecniche subliminali, soprattutto in ambito della realizzazione di spot pubblicitari (ma anche nel cinema, nella televisione e nella musica) è stato accertato e, soprattutto durante lo scorso secolo, sono state svolte significative sperimentazioni volte a misurare i reali effetti immediati e sul lungo periodo e ad analizzare la reale capacità di tali stimoli sub-sensoriali a intervenire sull’arbitrio del pubblico.

Messaggi subliminali: come tutto cominciò

La parola subliminale deriva dai termini latini sub, ovvero sotto, e limen, limite, cioè ‘sotto la soglia’, intesa come soglia della percezione sensoriale. Quando si parla di messaggi subliminali occorre fare riferimento a una letteratura scientifica e a casi di studio molto complessi e ricchi.

Con “messaggi subliminali” si fa riferimento a informazioni che il cervello immagazzina a livello inconscio, ovvero senza che lo stimolo sia stato processato attraverso i cinque sensi che l’uomo utilizza per fare esperienza della realtà che ci circonda. Lo studio sulla pubblicità subliminale ha preso piede nella prima metà del ‘900, sebbene la prima pubblicazione ufficiale, I persuasori occulti del sociologo vance Packard, risalga soltanto al 1957.

Proprio lo studioso statunitense, che si occupava di consulenza pubblicitaria, raccontò di alcuni esperimenti svolti all’interno di diversi cinema americani in cui furono impiegati contenuti occulti nascosti all’interno di fotogrammi dei film come, ad esempio, “mangia Coca-Cola”, riscontrando un effettivo aumento dei consumi. A distanza di anni, Packard ammise che tali studi non furono mai realmente eseguiti e che si era trattata di una messinscena architettata per salvare la sua popolarità ormai in ribasso. Qui, fin dalla nascita, furono poste le basi per l’ambiguità che, da sempre, ha accompagnato il tema dei messaggi subliminali.

Cosa sono i messaggi subliminali

I messaggi subliminali sono informazioni audiovisive nascoste all’interno di stimoli più evidenti e che rendono tali messaggi ‘cifrati’, ovvero non percepibili al livello cosciente. La teoria di base parte dalla postulazione (ampiamente dimostrata) che il cervello sia in grado di percepire ed elaborare molte più informazioni di quante siano realmente in grado di percepire a livello consapevole.

Partendo da qui, tra gli anni ‘50 e ‘70 furono condotti numerosissimi test per valutare l’effettiva efficacia dei messaggi subliminali a scopo pubblicitario. Un caso eclatante è quello registrato in moltissimi supermercati americani dove, per limitare il dilagante fenomeno del taccheggio, vennero contraffatte le tracce audio trasmesse in filodiffusione e contenenti frasi come “sono onesto” o “rubare è un reato”; secondo le fonti dell’epoca, tale soluzione si dimostrò efficace e i furti diminuirono significativamente.

Secondo altre fonti, il metodo dei messaggi subliminali venne utilizzato anche da colossi del mercato globale (si parla, ad esempio, di Shell e di General Motors) che se ne servirono (in modo fallimentare) per cercare di scongiurare gli scioperi delle proprie maestranze.

La scienza smentisce

Ad oggi, praticamente nessuno si serve di messaggi subliminali e la comunità scientifica ha escluso la possibilità che essi siano in grado di apportare sostanziali modifiche al comportamento e alle scelte degli esseri umani. Anche gli studi che hanno portato alla luce evidenze differenti sono contrassegnati da errori metodologici e/o da sistemi di misurazione sbagliati e inattendibili.

In conclusione?

Va quindi fatto un distinguo sostanziale: è vero e accertato che i messaggi subliminali abbiano trovato ampio utilizzo nel corso della storia in tutte le forme di intrattenimento conosciuto ma non è altro e tanto accertato (e ad oggi sembra che non possa esserlo) che tale metodo abbia un reale effetto condizionante sulla mente della gente, intesa sia come massa che come individualità.

Va poi considerato che, spesso, agenzie pubblicitarie e grandi distributori di contenuti (produttori musicali e cinematografici) si siano serviti delle fascinazioni delle tecniche subliminali a scopo di marketing, sfruttando a proprio vantaggio una forma di isterismo sociale che, spesso, ha pervaso le grandi masse di consumatori.

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