Le 4 tipologie di team building per favorire l’onboarding aziendale

Chi, cambiando lavoro, non ha mai sperimentato quella seppur piccolissima ansia all’idea di un nuovo inizio con colleghi nuovi, regole nuove in un ambiente nuovo e forse anche una nuova mansione? Onboarding aziendale è il termine che viene utilizzato quando si parla del processo che segue il momento dell’assunzione di un nuovo dipendente in azienda e del suo inserimento. Ma è possibile rendere questo inserimento in azienda quanto più naturale e “indolore” e “naturale” possibile? La preparazione dell’ambiente lavorativo è senz’altro di fondamentale importanza; creare un flusso di email di benvenuto, messaggi da parte dell’azienda e delle sue persone, può essere sicuramente una modalità diretta e piacevole per invitare il nuovo dipendente a sentirsi parte della nuova “famiglia”. Buona norma è anche preparare preventivamente la nuova postazione di lavoro e tutti i materiali utili che serviranno per svolgere e/o imparare il nuovo lavoro.

Di grande supporto anche il pianificare le diverse attività da svolgere almeno durante le prime settimane, che saranno di completamento per l’inserimento in azienda. Creare un briefing di benvenuto in cui tutti i futuri colleghi, i responsabili di area o i titolari dell’azienda saranno presenti e, magari anche alcuni tra i clienti, sarà la maniera più empatica e fisica di stringere la mano e congratularsi col nuovo arrivato o con la nuova collega. Ed è proprio secondo questo aspetto che le attività realizzate secondo azioni di team building aziendale possono rappresentare un grande vantaggio al fine di migliorare l’esperienza di onboarding del neoassunto. Ma quali attività promuovere al fine di garantire il corretto e ideale inserimento in azienda? Vediamo a seguire le 4 tipologie di team building per l’onboarding in azienda.

Tipologia team building 1: attività di ice-breaking

Le attività “rompighiaccio”, più comunemente conosciute come “ice-breaking” sono attività che favoriscono la conversazione tra un gruppo di persone.
Questo tipo di conversazioni servono per rendere partecipi tutti alle varie discussioni e possono essere realizzate durante una riunione, contemporaneamente a una sessione di team building oppure, semplicemente, durante un’altra attività di tipo sociale e il cui scopo è quello di rendere partecipe tutto il gruppo in modo completo. Il modo più semplice per iniziare questo tipo di attività, e quindi proprio “rompere il ghiaccio”, grazie all’utilizzo di domande in grado di creare empatia con il gruppo: in questo modo si sposta l’attenzione diretta che tutti hanno momentaneamente sul nuovo arrivato e tutto si diluisce e distribuisce alle persone che si trovano presenti, così da stimolare l’uditorio, e creare un certo grado di benessere e forte impatto emotivo.

In sostanza, gli ice-breaking, si utilizzano ogni volta che si vuole iniziare a introdurre un’attività specifica o uno stesso team building. L’obiettivo è quello di creare la giusta atmosfera, e aiutare tutte le persone del gruppo a “sciogliersi”, mettendo così in questo modo da parte le diverse insicurezze che possono essere presenti a priori, cercando così di favorire un atteggiamento quanto più naturale possibile. Per questo è sempre meglio che a guidare e condurre l’organizzazione delle domande sia una persona estranea all’azienda, così da avere un approccio quanto più neutrale possibile. Meglio se si chiede aiuto ad una agenzia di organizzazione eventi aziendali e team building, così da essere anche sicuri di ricevere un feedback professionale ed un report dalle domande. Come abbiamo anticipato le domande scioglighiaccio sono momenti utili anche prima di iniziare un team building vero e proprio, per esempio per poter favorire la conoscenza di tutti e creare così fin da subito le prime relazioni tra colleghi e collaboratori

Tra i vari esempi di attività di ice-breaking

Una delle attività ice-breaking più diffuse è quella “dell’aeroplanino”: dove ogni partecipante dovrà realizzare una breve descrizione scritta di se stesso su un foglio di carta, senza indicare il proprio nome. In questo modo, poi, piegherà il foglio formando un aeroplanino di carta per l’appunto e, durante il “Via”, lo lancerà verso il centro della sala. Una volta fatto ciò, ogni persona raccoglierà un aeroplanino e ne leggerà il suo contenuto a voce alta, cercando poi di indovinare a chi corrisponda quella determinata descrizione di profilo. Un’altra tipologia è il cosiddetto “Vero o Falso?”, dove i partecipanti scrivono su di un foglio tre curiosità che riguardano se stessi, e due di queste devono essere vere, quindi reali, mentre una sarà falsa. Una volta ascoltate le frasi di ciascuno, bisognerà indovinare quale delle tre affermazioni è quella falsa.

Interessante è anche l’attività di “Speed Meeting“. In questo tipo di esercizio è necessario che vi sia uno spazio abbastanza ampio, dove i partecipanti formano due cerchi, distribuiti uno all’interno dell’altro. Coloro che si trovano nel cerchio interno dovranno voltarsi verso il cerchio esterno iniziando a parlare con la persona che hanno davanti.
Dopo un minuto, più o meno, colui che svolge il team building dovrà dichiarare “Cambio!” e a quel punto le persone che si trovano nel cerchio esterno si dovranno spostare verso il lato destro e parlare un altro minuto con un nuovo interlocutore. Altra attività di ice-breaking molto carina da replicare è la “Tombola”, che non è come quella che conosciamo tutti, ma si realizza in questo modo: si preparano delle cartelle come quelle della tombola, dove al posto dei numeri ci saranno delle frasi che riguardano la sfera professionale, come ad esempio, “Lavoro qui da oltre 10 anni”, “Sono un esperto di Excel” o “Viaggio spesso per lavoro”.I membri del pubblico si intervisteranno a vicenda mettendo una X sulle frasi che corrispondono a quella persona. Il primo che completa la propria cartella sarà il vincitore.

Tipologia team building 2: attività collaborative

Nel processo di onboarding, tra le varie attività, quelle collaborative sono sicuramente quelle maggiormente attuate, soprattutto perché implicano un lavoro di team work attivo. L’obiettivo di queste attività si esplica nella collaborazione al fine di raggiungere obiettivi comuni. Queste tipologie di attività sono capaci di migliorare palesemente le capacità comunicative del team di lavoro e, di conseguenza, anche quelle di problem-solving all’interno del team, favorendo un lavoro che sia realizzato in modo diretto con tutti i partecipanti e che consenta una maggiore conoscenza del gruppo di lavoro al fine di migliorare anche le proprie prestazioni.

organizzazione evento Giuffrè

Tipologia team building 3: attività di formazione esperienziale

Le attività di formazione esperienziale sono quelle attività che consentono di imparare proprio grazie a discussioni legate su esempi pratici di azione. I Workshop, per esempio, sono eventi formativi monotematici, dove solitamente, svolgendosi nell’arco di un’unica giornata, si approfondiscono tematiche dedicate o si effettuano incontri (caratterizzati da due o quattro membri) in cui si discute su uno specifico fenomeno. Un altro esempio di attività di formazione esperienziale sono sicuramente le simulazioni, utili al fine di fornire tutte quelle competenze di tipo pratico attraverso l’apprendimento svolto in maniera attiva. Queste tipologie di attività vengono strutturate cercando di massimizzare l’apprendimento e garantendo una completa integrazione da parte dei neoassunti che possono sfruttare eventi di questo tipo per imparare direttamente sul campo, osservando e mettendo in pratica, chiarendo poi tutti gli eventuali dubbi e fornendo domande utili ai fini dello svolgimento del lavoro.

Tipologia team building 4: attività di costruzione della cultura aziendale

La cultura aziendale viene generata quando si ha una visione piuttosto chiara del complesso funzionamento aziendale, della leadership, e c’è una comunicazione efficace che spinge al perfetto coinvolgimento dei dipendenti, in particolare durante le attività di onboarding. La cultura aziendale si sviluppa nel corso del tempo tramite le diverse esperienze e tutte quelle azioni dei membri dell’organizzazione aziendale, ma soprattutto grazie anche ai leader. Creare una buona cultura aziendale consente di avere un’azienda sana capace di riuscire a stimolare le potenzialità dei propri dipendenti, aumentare il proprio benessere che viene percepito anche dalle persone che si trovano all’interno dell’organizzazione stessa e che quindi si sentono libere di poter esprimersi, sperimentare offrire il proprio unico contributo. Inoltre, una buona e sana cultura aziendale consente di attrarre nuovi talenti, che vedono in questo tipo di ambiente un elemento fondamentale nella loro ricerca e crescita lavorativa.

La cultura aziendale, se ben consolidata, finisce per riuscire a ridurre fenomeni di turnover, sia per il clima positivo e di benessere che si viene a creare all’interno dell’azienda, sia per la scelta oculata che fanno i giovani talenti scegliendo di sposare la cultura e le purpose dell’azienda stessa. È chiaro che a una buona cultura aziendale devono corrispondere delle maniere e delle azioni conformi a ciò a cui si aspira.

E per tirare delle conclusioni

Ecco quindi che, le attività di ice-breaking, insieme a quelle di tipo collaborativo, possono offrire la massima partecipazione dei nuovi assunti, riducendo paure e timori iniziali quando si entra a far parte del nuovo team. Inoltre, anche le attività di formazione esperienziale possono essere di grande aiuto, soprattutto se si tratta di azioni lavorative che richiedono una reale pratica significativa. Il tutto poi consolidato da una buona cultura aziendale che, se realmente presente e di padronanza delle persone, consente di poter svolgere il proprio lavoro in modo sereno e in un ambiente che si dichiara e dimostra di essere realmente costruttivo. Resta importante il fatto che questo tipo di attività vengano svolte e integrate in tutte le aziende, perché consentono anche di creare e produrre programmi di onboarding utili a favorire un ambiente di lavoro che punti realmente all’inclusività e alle coesione di un team work forte e innovativo.

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