Eco-lusso: tendenze moderne per una comunicazione sempre più sostenibile in pubblicità

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La comunicazione nel digital marketing e nel settore dell’advertising di oggi ha una grande responsabilità, quella di informare sul prodotto e divulgare un pensiero nuovo, improntato sul maggior impegno verso l’ecologia e la sostenibilità. Per soddisfare questa mission, il linguaggio marketing attuale di parecchie agenzie pubblicitarie si basa sul focus attuale della sensibilizzazione verso il risparmio sui consumi e la conservazione dell’energia, con un codice green che abbracci un modo nuovo di pensare. Quali sono i trend contemporanei per una comunicazione ecologica nel settore pubblicitario, punto di partenza nella categoria dell’eco-lusso? Scopriamo insieme le migliori strategie eco-green per informare, intrattenere, ispirare, senza dimenticare la brand identity e lo spirito dell’azienda, totalmente coinvolti in un approccio che rispetta il pianeta che ci accoglie. 

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Prima di tutto coerenza

Il rischio del greenwashing è sempre in agguato, ed è davvero complicato rimediare i danni del cosiddetto ambientalismo di facciata, partendo dalla comunicazione e dalla presentazione del prodotto. La comunicazione sostenibile nel settore della pubblicità, quindi, parte da due dogmi, da due pilastri fondamentali che sono quelli della trasparenza e della scientificità. Il linguaggio marketing improntato sulla sostenibilità dovrebbe basarsi sulla lealtà, sulla franchezza verso il consumatore che non deve sentirsi ingannato o preso in giro con inutili giri di parole.

Gli stessi effetti negativi del greenwashing, dell’ecologia di facciata costruita per dare un’immagine differente della propria azienda e nascondere i reali danni all’ambiente provocati dalla stessa, si riflette su una falsa empatia che divulga menzogne, ingannevole, scorretta. Una strategia comunicativa costruita su un atteggiamento sostenibile si basa, al contrario,  su dati alla mano, è sempre aperta al confronto, prende in considerazione il parere dei consumatori e li coinvolge richiedendo feedback continui, lanciando sondaggi, oppure inserendo bottoni di apprezzamento sulle stories, strategie molto amate nei social come Instagram.

Quindi, per riassumere, la migliore strategia advertising eco-green dovrebbe seguire questi semplici punti:

  • il messaggio deve esprimere chiarezza ed essere coerente con l’azienda: fare branding significa comunicare con termini semplici e facilmente comprensibili, in quanto l’audience non è fatta di bot o di funzionari di palazzo;
  • il tone of voice dovrebbe essere il più possibile caldo, accogliente, educato;
  • l’impegno della propria azienda verso il sostenibile si rispecchia sullo stesso linguaggio utilizzato in pubblicità, con dati concreti alla mano, senza strafare e con la massima trasparenza;
  • la comunicazione sostenibile in pubblicità deve essere sincera;
  • il linguaggio marketing coinvolge gli utenti tramite i canali social, aprendo le tematiche a un confronto continuo e costante;

Il tone of voice del messaggio advertising mantiene un approccio propositivo, con positive vibes: lasciamo l’impronta drammatica, invece, agli enti come il WWF che devono informare sull’emergenza ambientale


Le cosiddette Green Claims

Tutti i messaggi promozionali che divulgano impegno nel sostenibile devono essere sostenuti e confermati da evidenza scientifica: la pubblicità non deve essere ingannevole, pene sanzioni anche molto onerose. Negli anni il pubblico a cui si rivolge l’azienda ha approfondito la questione sull’ecologia, è diventato molto più sensibile, preparato, informato ed esigente sugli aspetti che coinvolgono il rispetto verso l’ambiente, tanto da premiare i prodotti e i servizi che effettivamente seguono un approccio sostenibile. L’impegno verso questa direzione è diventato un requisito fondamentale per le aziende e i professionisti: un’urgenza, questa, che ha coinvolto il settore della pubblicità e del marketing, sempre più lanciati verso le migliori strategie eco-friendly. Per ribadire il concetto finora espresso, l’impegno eco-sostenibile di una piccola, grande o media impresa deve essere garantito, regolamentato e scientificamente comprovato per diventare affidabile. Anche i cosiddetti green claims, compresi i jingle e gli slogan che si sentono tutti i giorni negli spot pubblicitari, devono rispondere a caratteristiche di franchezza e verità, presentando dati concreti e fatti alla mano. La comunicazione eco-green, in sintesi, si basa su concetti di sincerità e veridicità, non è ingannevole, né offensiva, sempre volta al rispetto di tutti, soprattutto delle minoranze.

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Il linguaggio marketing eco-green deve essere verosimile

Una vecchia campagna della Nissan aveva dimostrato che la routine quotidiana della nostra esistenza si basa sull’uso del carbone e dell’elettricità, puntando sull’ironia: nelle immagini si prevedeva e si cercava di immaginare le azioni più comuni del nostro tran tran senza l’impiego di gas o di agenti inquinanti. Il risultato: non se ne poteva fare a meno, con  un’accozzaglia di figure che sfociavano nel ridicolo, inverosimili, che non portavano da nessuna parte. Oggi un piano di advertising di questo tipo non sarebbe efficiente, perché non proporrebbe soluzioni concrete e facilmente realizzabili, come ad esempio le risorse di energia alternativa, i pannelli fotovoltaici, la forza eolica combinata con quella idrica, e così via. Il buon senso e la verosimiglianza, l’attinenza alla realtà dei fatti sono quindi caratteristiche fondamentali da rispettare nel linguaggio pubblicitario eco-friendly


Positive vibes come happy ending

Infine, la pubblicità sostenibile rimane sempre una strategia di vendita, e deve esprimere messaggi positivi, rassicuranti, senza impaurire né sconvolgere il pubblico, che è sfaccettato e composto da persone differenti con pareri e sensibilità diverse. Alcune campagne pubblicitarie, come quelle della Benetton ritratte da Oliviero Toscani, tanto per citarne qualcuna, furono davvero forti e drammatiche: i concetti e i valori perseguiti dal brand erano legittimi, ma la realizzazione pratica portò trambusto nelle acque causando scandalo. In quegli anni, a cavallo fra gli ‘80 e i ‘90, non eravamo ancora pronti. Forse era proprio questa la missione del brand, sconvolgere, ma a questi livelli non si parla più di semplice messaggio promozionale, ma di politica, di arte contemporanea, di etica e di moralità: la questione si fa molto più complessa. La pubblicità dovrebbe coadiuvare messaggi il più possibile piacevoli e rassicuranti, positivi: coniugare l’aspetto ecologico con quello promozionale, mantenendo un appeal accattivante e divertente, è difficile ed è la frontiera del marketing più attuale e… più illuminato!


Il futuro dell’eco-lusso come punto di sintesi tra sostenibilità e prestigio

Oggi come oggi parlare di eco-lusso non può certamente prescindere da quella raffinata idea che unisce l’essenza del lusso e l’imperativo della sostenibilità. Non si tratta solo di abbellire i prodotti con un’etichetta verde, ma di incorporare veramente principi eco-sostenibili in ogni fibra del marchio. Rispetto a qualche decennio fa, infatti, risulterebbe fortemente démodé trattare ancora (o non soltanto almeno) di “qualità del prodotto”, ma ai giorni attuali si tratta soprattutto di inscrivere all’interno di quel determinato articolo la capacità di conservare e valorizzare il nostro mondo, di tutelarlo e di proteggerlo. E con quello proteggere ogni singolo individuo che lo popola. Il consumatore informato di oggi è infatti disposto a investire in prodotti di lusso che, oltre ad offrire un valore intrinseco, contribuiscono attivamente al benessere del pianeta e il messaggio chiave per le aziende di lusso di oggi è piuttosto semplice: la sostenibilità non è più una scelta, ma una necessità e l’eco-lusso non è soltanto una tendenza di marketing, ma un imperativo culturale e sociale.
Solo con la giusta strategia comunicativa, basata su sincerità, trasparenza e impegno autentico, come abbiamo avuto modo di esporre qui, le aziende possono davvero definire il futuro del lusso, un lusso che celebra la bellezza e la ricchezza del nostro pianeta, garantendo al contempo il suo benessere per le generazioni future. È questa la vera essenza dell’eco-lusso: un lusso che, invece di sottrarre, aggiunge valore al nostro mondo.

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