Consigli per creare un portfolio aziendale efficace

Leggi la nostra guida e scopri come realizzare un portfolio che funzioni

portfolio aziendale efficace

come creare un portfolio aziendale efficace e d’impatto, è conveniente fermarsi un attimo per rispondere a una domanda: a cosa serve un portfolio aziendale? Il portfolio permette ad aziende e professionisti di mostrare i lavori più importanti già effettuati e, dunque, di raccontare un brand attraverso progetti visibili, analizzabili, esemplificativi. Il portfolio di un’azienda la descrive in modo immediato, diretto e d’impatto e, per tali motivi, rappresenta una risorsa importantissima anche dal punto di vista della comunicazione promozionale e del branding. Come si realizza un portfolio aziendale che funziona? Ecco la nostra guida!

Portfolio: cos’è e a cosa serve

Il portfolio offre una visione disciplinata e strutturata dei lavori effettuati nel corso della sua carriera da un professionista o da un’azienda. Il portfolio include lavori portati a termine, campioni, ma anche recensioni e menzioni che permettono a chi interessato di farsi un’idea concreta e tangibile sulle modalità operative e le abilità di un operatore, sia esso un autonomo, un’azienda, un’agenzia.

Realizzare un portfolio efficace: usare immagini e testo

Un portfolio deve offrire contenuti di facile lettura e immediata interpretazione, anche perché spesso si rivolge a non addetti ai lavori. Per questo motivo, è sempre bene che all’interno del portfolio siano presenti contenuti esplicativi e fruibili come immagini, grafici, dati statistici. Ciò però non significa che non si debbano impiegare elementi testuali, anzi: il testo serve, è utile e funzionale a raccontare la storia che sta dietro a ogni progetto, basta non esagerare con le parole ed evitare discorsi troppo dettagliati.

Quali lavori inserire

Quali lavori dovrebbero essere inseriti nel portfolio? L’ideale è fare una selezione capace di offrire un’illustrazione più completa possibile delle abilità del professionista o dell’agenzia. Ciò significa che occorre scegliere i lavori più rappresentativi, che non vuol dire, semplicemente, quelli meglio remunerati o quelli effettuati per clienti di maggior prestigio. È bene che il portfolio metta in evidenza tutti i punti forti del professionista e tutti i servizi che egli è in grado di erogare. L’ideale, quindi, è di articolare un giusto mix dei lavori meglio riusciti, cercando di offrire una panoramica completa di tutti i servizi e di tutte le skills in possesso.

Non presentare i progetti così come sono

Molto spesso, soprattutto se si opera in un ambito creativo, il progetto finale che viene consegnato al cliente è frutto della mediazione tra la visione di quest’ultimo e quella del professionista. In realtà, però, non è scritto da nessuna parte che il progetto da inserire in portfolio sia esattamente quello consegnato al committente: se disponete di una versione dello stesso progetto senza le modifiche richieste dal cliente, e se pensate che quella versione sia più rappresentativa del vostro modo di operare, potete optare per quella, mettendo da parte il progetto ‘ufficiale’. Anzi, è preferibile fare così.

Aggiornamenti costanti

Il mercato è in continua evoluzione e può accadere che un certo tipo di lavoro possa risultare obsoleto nell’arco di poco tempo. Per questo motivo, è bene aggiornare il portfolio costantemente, sostituendo i lavori più vecchi con quelli sviluppati di recente. Se avete optato per un portfolio digitale, provvedere all’aggiornamento è relativamente semplice. Diverso è il discorso nel caso di un portfolio cartaceo: in quel caso, è consigliabile non stampare un numero eccessivo di copie, in modo da poter provvedere a nuove stampe aggiornate nel caso di modifiche.

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