La psicologia del naming: come un nome può influenzare la percezione del tuo prodotto

Scopri come attirare attenzione sul tuo brand

Vi è mai capitato di dover scegliere tra due prodotti simili e, non sapendo quale sia effettivamente il migliore, vi siete ritrovati a prendere una decisione basata unicamente sul nome ?
È probabile che molti di voi abbiano già vissuto questa situazione almeno una volta nella loro vita. Ma perché ci affidiamo così tanto all’impressione suscitata da un nome? Quanto allora questo nome, il naming per gli addetti ai lavori, può realmente influenzare la percezione di un prodotto?
Nel mondo frenetico in cui viviamo oggi, dove siamo bombardati di informazioni e opzioni ogni giorno, i nomi dei prodotti giocano un ruolo cruciale nel determinare il successo o l’insuccesso sul mercato.
Spesso sottovalutato nelle strategie aziendali, possedere la conoscenza della psicologia del naming è fondamentale per creare una connessione emotiva con i consumatori e per entrare in empatia con le modalità attraverso cui la mente umana elabora e interpreta i nomi dei prodotti.
Tra le molteplici strategie di comunicazione, la realizzazione di naming e payoff è infatti determinante perché primissimi elementi di contatto tra il consumatore e il brand: un nome accuratamente scelto è capace di attirare l’attenzione, di suscitare curiosità ed emozioni, di creare aspettative e promesse, persino di trasmettere un messaggio implicito o esplicito, ma significativo sul prodotto o sull’azienda. Il nome ha una estrema importanza anche al fine del suo stesso posizionamento sul mercato, e rispetto alla sua memorizzazione da parte dell’utente.

Proprio per questo scegliere il nome adeguato non è un compito semplice, ed è in questa dimensione che si inserisce bene il ruolo della psicologia del naming, capace di esaminare come le persone reagiscono ai nomi, come li interpretano, come li ricordano e come li associano a specifiche caratteristiche o qualità. Quando si parla di naming di prodotto, quindi, non si parla solo di individuare il nome più gradevole, evocativo o accattivante, ma piuttosto di selezionare un nome che rifletta la personalità del brand, che susciti l’interesse del suo target e possa trasmettere i valori che rendono unico il prodotto e, tutto questo, solo con appena una parola.

Quanto conta un nome nella percezione del prodotto?

Un nome è innanzitutto una richiesta di identità che si rivela e che non è per nulla  un’attività scontata, ma anzi, deve essere accurata e ben ponderata, poiché ha un impatto significativo sulla percezione del prodotto. Il nome dove richiamare l’attenzione del consumatore e svelare il valore del prodotto, nonché evocare un’immagine positiva. Il nome di un prodotto può infatti influire sulla percezione che i consumatori hanno del prodotto, influenzando l’acquisto e la fedeltà del cliente.
Un altro aspetto importante del naming è la coerenza con la visione e i valori dell’azienda: il nome deve essere in linea con la mission e la filosofia dell’azienda per creare una congruenza tra il marchio e l’immagine che si vuole comunicare al pubblico.

Una riflessione va fatta anche nel caso in cui quel determinato prodotto vada commercializzato all’estero: un nome che funziona bene in una cultura non può funzionare altrettanto bene in un’altra cultura.
È importante considerare le implicazioni culturali del nome, per evitare fraintendimenti o offese.
Si comprende  allora bene come e quanto sia fondamentale una scelta oculata e attenta di un naming, promessa e attesa anche di un possibile successo futuro.

I 5 principi fondamentali della psicologia del naming

Quando parliamo di psicologia del naming facciamo riferimento a tutta una serie di funzioni e strategie di pensiero in grado di comprendere come un nome possa influenzare la percezione di un prodotto da parte dei consumatori. Ci sono diversi principi fondamentali che devono essere considerati quando si sceglie un nome per il proprio prodotto. Il primo principio è che il nome deve essere facile da pronunciare e da ricordare. Ci sono molti nomi che possono essere difficili da pronunciare o da scrivere, il che può portare a problemi di comunicazione e di memorizzazione per i consumatori.
È importante scegliere un nome che sia facile da pronunciare e da scrivere, così da poter essere facilmente ricordato.

Il secondo principio è che il nome deve essere appropriato per il prodotto, perché se un nome che non ha nulla a che fare con il prodotto può confondere i consumatori e far perdere l’interesse nei confronti del prodotto stesso. Il nome dovrebbe rappresentare ciò che il prodotto è, in modo da rendere chiaro ai consumatori ciò che si sta offrendo.

Il terzo principio è che il nome dovrebbe essere unico e distinguersi dalla concorrenza: facilmente si tende, infatti, a creare confusione se abbiamo di fronte un nome comune o generico, mentre un nome unico può aiutare a distinguersi dalla concorrenza e a creare un marchio distintivo. 

Il quarto principio è che il nome dovrebbe evocare emozioni. Il naming non riguarda solo la scelta di parole, ma anche la scelta delle emozioni che si vogliono suscitare e suggerire nei consumatori. Un nome che evoca emozioni positive può aumentare l’interesse dei consumatori e la loro predisposizione all’acquisto. 

Infine, il quinto principio è che il nome dovrebbe essere adatto al pubblico target, corrispondendo alle sue preferenze linguistiche ed emotive, senza rischiare di venire abbandonato per scarsa attenzione e poco interesse da parte del pubblico. Un nome che non risuona con il pubblico target può ridurre anche la fiducia nei confronti del prodotto. La comprensione di questi principi fondamentali della psicologia del naming può indubbiamente aiutare a scegliere un nome efficace e a creare un marchio distintivo che si distingua dalla concorrenza, attribuendo  valore al prodotto stesso e, di riflesso, anche all’azienda a cui il prodotto appartiene.

Il ruolo delle emozioni e dei suoni nella scelta di un nome efficace

Un aspetto parecchio trascurato nella scelta di un nome prodotto è l’investimento emotivo che esso rappresenta. Come già detto, infatti, non si tratta solo di scegliere parole! Ciò che rende un nome efficace è la sua capacità di evocare emozioni e suoni che si connettono alla percezione del prodotto attraverso il cuore del consumatore. Questo è il motivo per cui il processo di naming non dovrebbe essere basato solo su strategie di marketing, ma anche sulla comprensione della psicologia umana e della linguistica.
Le emozioni giocano un ruolo troppo importante, in quanto  le persone tendono a reagire emotivamente a parole e nomi, e questo può influenzare anche il loro potere di acquisto se i nomi scelti evocano immagini positive, che pertanto risultano rassicuranti.

Chiaramente le emozioni “hanno una età” e ciò che nel nome può essere efficace per un adulto, non è detto che lo sia per un bambino, o per i genitori di un bimbo che sono poi i fautori dell’acquisto stesso. La scelta dei suoni e delle emozioni giuste dipende quindi dal target di riferimento del prodotto. Un nome efficace deve essere in grado di evocare l’immagine giusta, suscitare emozioni positive e rimanere nella mente dei consumatori se vuole ricevere la giusta accoglienza del prodotto sul mercato. Da questa scelta dipende addirittura la vita del prodotto e l’impatto sul mercato di un brand. Ad esempio, un nome che evoca modernità e innovazione può aiutare il prodotto a posizionarsi in un mercato di nicchia, mentre un nome tradizionale e familiare può essere ideale per prodotti destinati a un pubblico più ampio. 

Anche la scelta delle lettere e dei suoni può influenzare la percezione del prodotto: un nome che contiene lettere dure come “K” o “T” tende a essere percepito come più forte e deciso, mentre un nome con suoni morbidi come “S” o “M” può essere associato a qualcosa di più tranquillo e rassicurante. Le caratteristiche linguistiche quindi influenzano la creazione di nomi efficaci ed evocativi. Semplicità, lunghezza, sonorità e ritmo sono elementi  essenziali che aiutano, se usate in maniera consapevole, a creare nomi che siano distintivi, memorabili ed anche efficaci nella comunicazione del brand e dei suoi valori.

Fattori psicologici e principi cognitivi che influenzano la percezione dei nomi

La percezione dei nomi non è un evento casuale, ma è influenzata da una serie di fattori anche cognitivi, in aggiunta a quelli psicologici. Tra i primi fattori, forse anche tra i più importanti, c’è quello della familiarità: le persone tendono ad associare i nomi familiari a esperienze positive e a considerare quelle esperienze come più affidabili rispetto ai nomi sconosciuti. Ciò significa che un nome già noto può influire positivamente sulla percezione del prodotto o del servizio a cui è associato. 

Un altro fattore che influisce sulla percezione dei nomi è la scarsità: quando un nome o un termine è raro o difficile da trovare, le persone tendono a considerarlo più prezioso e di valore superiore rispetto ad altri nomi simili. Ciò significa che un nome unico o originale può aumentare la percezione di esclusività e di alta qualità di un prodotto o di un marchio. Inoltre, come abbiamo già visto nel paragrafo precedente, le persone tendono a formare giudizi rapidi basati su indizi visivi e sonori, quindi la pronuncia e la grafica del nome possono influire in modo significativo sulla sua percezione. Un nome difficile da pronunciare o con una grafica poco chiara può essere considerato meno affidabile o meno memorabile da parte dei consumatori.
Anche l’associazione semantica gioca un ruolo fondamentale nella percezione e nel giudizio di valore suscitato da un nome, quindi elementi di significato che all’interno di un nome possano trasferire concetti associati a valori positivi e sentimenti di gioia o felicità hanno indubbiamente un contributo di successo e una maggiore reputazione. 

La scelta del giusto partner nelle strategie di naming

L’arte e la scienza del naming giocano un ruolo cruciale nel definire la percezione di un prodotto da parte del pubblico. La psicologia del naming si rivela quindi un prezioso alleato, per comprendere come un nome possa influenzare emozioni, aspettative e decisioni d’acquisto.
Un nome efficace non è solo un mero segno distintivo, ma diventa uno strumento potente per comunicare la personalità di un brand e dei suoi valori: una promessa verso i clienti.

Un errore nella scelta del nome può avere conseguenze negative significative, dal mancato riconoscimento del prodotto all’insuccesso delle strategie di marketing. Per questo motivo, è sempre consigliabile affidarsi ad agenzie di comunicazione specializzate, in grado di offrire consulenza e guida nella ideazione e realizzazione del naming e del payoff aziendali e di farsi portatrici di cambiamento, innovazione e distinzione soprattutto in un mondo sempre più competitivo, dove la differenziazione è la chiave, oltre ad un investimento strategico che può fare la differenza nel percorso di crescita di un brand.

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